uno su sei lavoratori nel mercato dei veicoli del Regno Unito è in pericolo di ridondanza a meno che un pacchetto di supporto coronavirus non venga messo in posizione dal governo, i capi automobilistici hanno avvertito.
Contattaci a Arms è conforme a un’indagine membro della Society of Motor Manufacturers e dei commercianti (SMMT), l’organismo che rappresenta oltre 800 aziende automobilistiche nel Regno Unito. L’organizzazione commerciale afferma che la pandemia di Covid ha già speso il mercato £ 33,5 miliardi, nonché la produzione di veicoli non dovrebbe raggiungere i livelli pre-pandemia fino al 2025.
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Con 6.000 compiti persi dall’inizio della crisi, così come le incertezze della Brexit che già giocano a un caos con uno dei mercati più integrati a livello internazionale al mondo, la SMMT chiede al governo di pensare di fornire “accesso sconvolto ai finanziamenti di emergenza”, Oltre alla riduzione dell’IVA e ai tassi di business, nonché agli schemi di ricompensa per stimolare la domanda dei consumatori.
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I concessionari di automobili in Inghilterra sono stati riaperti all’inizio di giugno, mentre quelli in Galles sono appena stati abilitati a iniziare a trading e gli showroom scozzesi sono dovuti a essere tornati in attività entro la fine del mese. Molti impianti di produzione di veicoli nel Regno Unito, nel frattempo, hanno riavviato la produzione a maggio, anche se alcuni rimarranno chiusi fino a settembre.
La SMMT afferma che le misure di distanziamento sociale nelle piante e la riduzione della domanda dei consumatori nei concessionari stanno rallentando il recupero, nonché ha suggerito il “lavoro permanente a breve termine” come possibile soluzione alla riduzione della produzione e alla domanda. Il lavoro di breve durata impedirebbe potenzialmente i licenziamenti riducendo le ore e gli stipendi. Ciò avrebbe bisogno di un accordo di mercato nazionale, tuttavia, poiché il metodo è abilitato solo in circostanze specifiche o, se stabilito nei contratti.
